Racconti

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di Giulio Iovine     Da casa mia ci metto meno di cinque minuti ad arrivare in stazione. Bastano poche decine di metri sul selciato in salita e una ventina di gradini di metallo, ed eccomi sulla pensilina della piccola stazione del mio piccolissimo paese sul mare. Lo...

 di Brillante Massaro   Sei impura così. Sarai allontanata dalla comunità. È questo che vuoi? Quel taglio è la nostra storia, ti fa femmina. Tutte l’hanno fatto. Devi, o nessuno ti prenderà in moglie. Avevo nove anni quando ho detto il mio primo NO. Avevo paura di dire...

  Racconto di Michele Burgio   Nel momento esatto in cui il comandante realizzò di non avere abbastanza carburante, Galeaso Delgadillo stava ascoltando una sonata per pianoforte di Robert Schumann. In cabina di comando scese un silenzio irreale, gli occhi del copilota presero a guizzare a destra e...

racconto di Giuseppe Cappitta Mentre cammino per strada penso al mio camminare per strada. Al fatto stesso di camminare per strada, ai piedi e le scarpe, all’asfalto, a ciò che vedo innanzi e si avvicina e ciò che in ambo i lati si avvicenda; al moto,...

di Omar Suboh Ricordo bene quella sera. Eravamo cinque amici al bar, fuggivamo dall’impegno: dal perenne rumore di fondo del mondo. I sensi amplificati dalle anfetamine, gli occhi strabuzzati con le nervature pulsanti rosso porpora, le mani che battevano un ritmo interiore percepibile soltanto a chi...

racconto inedito di Valentina Riva   «Musica. Deve essere questo il posto». Babs si arrampica sulle dune farinose con le coperte che straripano dallo zaino. La seguo. Il mare è un lago fatto apposta per contenere il cielo di polvere. La differenza tra l’Italia e questo posto...

racconto inedito di Giuseppe Cappitta     Lui s’incamminò, lei lo seguì. Tramonta il sole, lunga è la via del ritorno. La campagna si estende a perdita d’occhio, costeggia un pantano brulicante di vita. Su nel cielo nuvole in corsa, proteiformi, pinte di rosa e d’arancio, di bragia celeste,...

racconto inedito di Silvia Roncucci     Appena ho udito rumore di passi, ho capito subito che si trattava dei suoi tacchi vertiginosi. Acquattato dietro al divano con l’attizzatoio in mano, sudato fradicio, sento un brivido di terrore scorrere lungo la schiena (oltre a un forte dolore alle...

racconto inedito di Flavia Catena   Nicola si era innamorato due volte: la prima del mare e la seconda di Luisa. Ma se alle braccia delle onde aveva sempre concesso il proprio corpo leggero di ragazzo, a quelle di lei non era mai riuscito ad avvicinarsi, non...

racconto inedito di Francesco Scarrone   Non piangere, Achille, arresta le tue lacrime, non uccidere due volte Pentesilea. Il tuo dolore diventa il mio e raddoppia la mia pena. Smettila, adesso. Ora, che le bianche mie membra stringi, singhiozzando, tale un infante, mentre la vita mia scivola...

racconto inedito di Omar Suboh immagine in evidenza "Sacred Heart, N. D." di Jack Kerouac   Fate presto! Cosa state aspettando? Non respira più… stiamo provando in tutti i modi a rianimarlo ma non risponde. Come? se perde sangue? Ma diosantissimo siii che perde sangue! È disteso lungo...

racconto inedito di Stefania Marongiu fotografia in copertina di Monica Taverna   – Stamattina ho visto un’ upupa– dice Alice. – Ero seduta alla fermata dell’autobus e si poggiata sul marciapiede. E mi ha guardata!–. Lorenza sputa il fumo in aria e fa come uno sbuffo, perché le...

di Ginevra Amadio     Il giovedì era il più bel giorno della settimana. Mia madre metteva la camicetta d’organza, quella candida con i bottoni a fiori azzurri, tenuti su da un fragile giro di ago. La chioma riccia, appena sotto le spalle, emanava un odore di “Cielo...

racconto inedito di Margherita Ortolani “Se un giorno scoprissi – mi chiese all’improvviso il vecchio filosofo – che una statua meravigliosa conserva la sua intatta bellezza giacendo sul fondo del mare, preferiresti vagheggiarla irraggiungibile negli abissi, o la faresti affiorare in superficie per poter toccare ciò...

Come il silenzio, il vento racconto inedito di Marilena Lucente immagine in evidenza di Ciro Faraldo   Da bambina pensavo che nonna avesse i piedi palmati. Era così leggero e veloce il suo camminare che la ritrovavo ovunque. Di giorno. Ma di notte? Non riuscivo ad immaginarla ferma in...