Retro sua lumina (una scena lacustre)

racconto inedito di Giuseppe Cappitta

 

 

Lui s’incamminò, lei lo seguì.

Tramonta il sole, lunga è la via del ritorno. La campagna si estende a perdita d’occhio, costeggia un pantano brulicante di vita. Su nel cielo nuvole in corsa, proteiformi, pinte di rosa e d’arancio, di bragia celeste, sormontano il volo radente delle folaghe a fior d’orizzonte e quaggiù si specchiano, increspate dalle anatre in immersione, dai molti fenicotteri venuti a svernare, finché il vento come le porta le dislaga.

«Non voltarti, amore mio. Non ancora…»

Oscillano le cannucce al soffio del vento lungo il sentiero, stormiscono assieme ai rami vacillanti degli alberelli sparsi, alle chiome dei carrubi che laggiù si ergono possenti e passo dopo passo paiono farsi incontro, adagio ma ineluttabili. C’è già la luna, ancora pallida ma di sembianza e luminosità crescenti, in una radura di cielo tutta per sé; eccola di lì a poco tuffarsi nel pantano in compagnia di Orione, in attesa di una zampa o becco di fenicottero che venga a sparpagliarla in superficie (gioca da tempo immemore, l’eterna margarita, a sfarsi e rifarsi sugli umidi specchi terrestri).

Lui sonda il terreno col suo bastone di ramo secco, scaccia le serpi di cui sospetta la presenza, spiana il sentiero cosparso di malerbe e fango e sterpi, e nel mentre pensa a lei, nuda alle sue spalle, scalza e silenziosa, solo un po’ ansimante.

Così giungono al primo dei carrubi ora fattosi scuro, insondabile all’imbrunire. Lui s’arresta, là dove una volta e per sempre il cammino sotterraneo s’era interrotto; dove tra le radici v’è un ricordo sepolto. Immagina lei trattenere il respiro, d’un tratto stringersi le braccia al petto vibrante, portarsi le mani al volto smunto. Sente il suo sguardo da tergo carezzargli la nuca; la ode sussurrare: «Non ancora…»

***

Questo è, Orfeo, il tuo tesoro fragile: trovatura tra due mondi – limbo tra sussurro e canto, passato e presente, l’averno e la vita.

Smagato rimpianto sottratto all’oblio e ripercorso, di nuovo smemorato per farvi ritorno, e così via.

immagine in evidenza “Auguste Rodin, Orfeo ed Euridice (dettaglio), 1887-1893”

Biografia

Giuseppe Cappitta nasce a Siracusa il 9 novembre 1985. In ambito letterario è autore di opere di narrativa e poesia, cui si aggiunge una miscellanea di testi a indirizzo critico, filosofico, memoriale. Vive a Marzamemi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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