Racconti

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di Marcello Guardo   Il corpo si annàca, si squàgghia sotto le casse incugnàte nella cappella. Luce a volume alto: un cactus a neon piccolo verde nucleare abbrìlla dentro un basso buio: la vecchia chiesa in via del Corso.    Carmela, nel mezzo della mattanza, con i polsi fende...

di Ruberto Leonello   Arriva così. E ho imparato con gli anni di esperienza che non ci si può fare niente, bisogna aspettare che passi, come per tutte le cose, buone e non buone. Non è niente di speciale, ma questo non vuol dire che non faccia male. Attacca...

di Cristina Pasqua   Eppure, anche se sbirciando attraverso gli scuri aveva annusato pioggia, il Silvi, dopo una breve sosta al gabinetto, si era dato una sciacquata e vestito in tutta fretta. In cucina, scaldato nel bricchetto il caffè del giorno prima, dopo aver tirato fuori il...

di Giovanni Mignini   Mara appoggia la testa sul vetro dell'autobus; le vibrazioni a ogni ripartenza le frullano il cervello, ma ne ha bisogno per rimescolare le proprie idee. Resta rannicchiata in quarta fila, contro il vetro, mentre abbraccia lo zaino semivuoto del primo giorno di scuola. Vicino...

di Elisa Audino   Tribunale.   Dica lo giuro. Lo giuro.   Venticinquesima risonanza e ce l’ha ancora con me, mi ritiene responsabile. M., un giorno scriverò un articolo su di lui dal titolo Il poeta inesistente, è in isolamento in attesa di trapianto di fegato. Qualcuno dovrà morire.   Gli abbiamo lasciato una lettera...

di Giorgio Zabbini   Era l’inverno della seconda ondata pandemica e, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, decisero che avrebbero ripreso ad andare a messa. D’altronde, non potendo più andare al cinema, a teatro o ai concerti e accedere a mostre e a musei (e neppure al ristorante,...

di Marina Sangiorgi   Sua sorella mi odiava. Forse. Quando parlavamo negli angoli, quando mi facevo accompagnare a casa. Non succedeva niente, ma ero contenta lo stesso. In quegli anni luminosi e precari era costante e continuo l’essere aperta al possibile, all’ipotesi, al domani. Anche stasera sono in...

di Maria Antonietta Montella   Bisogna amarsi molto per suicidarsi - A. Camus   I Quando Gioia si tuffò dalla rupe di Tropea, la sua seconda scelta: avendo studi classici alle spalle avrebbe preferito la rupe Tarpea, era il momento del raggio verde sull’orizzonte. Ecchediamine, almeno una volta nella vita doveva vederlo. E...

di Eduardo De Cunto   Zio Mario apre la porta tutto trafelato, con lo sguardo rivolto alla tv. «Mertens ha preso il palo!», dice, senza guardarmi né salutare. Porca miseria, un minuto e trenta secondi di gioco e già mi perdo un’occasione da gol. Il palo, che...

di Orfeo Raspanti   Quando presi la decisione, ci fu da discutere in famiglia e fuori, tra chi sosteneva che le operazioni sono sempre pericolose, chi allarmava sui pericoli dell’anestesia, ma i più agguerriti erano coloro che sostenevano l’impossibilità di vivere senza. A costoro feci numerosi esempi...

di Cristi Marci   Di fronte al mio ennesimo rifiuto papà sbatte il pugno sulla tavola, facendo tremare i bicchieri di cristallo finemente verniciati e il servizio di piatti in porcellana, ricevuti da sua cognata quando sposò mia madre. “Alice ci risiamo cù sta camurrìa del cibo?”, mi...

di Marco D'Alterio   Piazza Lieti si trova al centro della città, ogni domenica alle 9 si tiene un mercato. Questo potrebbe far pensare a un luogo armonioso: ricco di vita, di suoni, di voci. Invece la piazza è cupa, l’aspetto solitario, non v’è l’ombra di una...

di Marcello Nucciarelli   Le pale del ventilatore smuovono a malapena l’aria, densa e appiccicosa. Le dieci del mattino e già non si respira più. Simão si alza a fatica dalla sedia a sdraio, la tela sembra incollata ai pantaloni e una patina di sudore ricopre i braccioli....

di Raffaella Grisotto     Il Pesce foglia ha un dono: fa riappacificare gli amanti.  Di avere questo dono il Pesce foglia non è consapevole, nemmeno gli amanti lo sono, eppure accade. E accade come risalire dalle caviglie al cuore, poiché il Pesce foglia questo porta: leggerezza, indulgenza e...

di Sara Grosoli ∼∼∼ Cerco i caratteri sulla trama della stoffa. Il filo bianco traccia la finta grafia. Le divise, piegate, vengono portate via. Posso smettere. La mente è libera, il corpo è integro. Nel rito straniero si dice: “Con il mio corpo ti onoro”. Nessuno mi tocca mai. Non...

di Silvia Roncucci Olivia balza sul letto e mi piazza il sedere davanti al viso. «Ho capito» dico e subito chiudo il libro. Lei si volta di scatto, con un guizzo ci salta sopra e comincia a giocare con il segnalibro. É il suo preferito, quello rosso...