Racconti

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Contusioni di Valentina Di Cesare   Quante volte le avrò detto di smetterla? Non le conto più ed è questo il segreto. Mi ricordo ancora la prima, a quei tempi eravamo fidanzati e allora resistevo a lungo. Avevamo un appuntamento alla Galleria Tap Seac, sulla Conselheiro Ferreira de...

LA PIAZZA di Valerio Aiolli [caption id="attachment_2236" align="alignleft" width="2560"] Fotografia di Marina Gennari.[/caption] Vorrei vivere un giorno ogni tre. Lasciare tempo agli umori di addensarsi, alla gioia di formarsi, alla rabbia di aggrumarsi. Vorrei vivere soltanto i giorni in cui il pensiero si distende e scende giù, o...

IL CORTILE DELLE DONNE ERA UNA COSA SACRA di Francesca G. Marone     Di quel tempo in cui le parole avevano un senso pieno mi restano poche fotografie e tanti nomi sulla punta della lingua. Da bambina avevo un modo tutto mio di usare le parole e non...

NONOSTANTE SE STESSA* di Bianca Sorrentino   Arianna è l’orizzonte della salvezza, la generosità incondizionata e l’ingegno al servizio dell’amore. Quando Teseo viene trascinato a Creta insieme ad altri ragazzi per essere sacrificato al Minotauro, la figlia del re Minosse decide di aiutarlo dandogli in dono il celebre...

  PASIFAE O DEL TRADIMENTO di Tiziana Cera Rosco   Dedalo, costruiscimi una vacca. Vuoi che dica giumenta? Bene, costruiscimi una giumenta perfetta come una vacca. Architettami un grembo nel quale io possa accovacciarmi Un grembo che mi renda solo una forma forata Una vacca di legno dentro la quale farmi consumare le ginocchia Senza...

Mnemosine di Gioacchino Lonobile   “La vita non è altro che un'attesa di qualcosa che abbiamo già conosciuto e dimenticato venendo al mondo, con il primo vagito”. Parla, ricordo. Un’autobiografia rivisitata -V. Nabokov.   «La nebbia era bassa, radente l'asfalto. Se fossimo saliti sul tetto avremmo visto oltre, oltre quel muro bianco, in...

La casa sull'arancione di Felicia Buonomo   Ludovic non ride mai. Nemmeno i suoi occhi sorridono. Mi sono interrogata a lungo su come fosse la forma dei suoi piccoli denti di bambino o il contorno dei suoi occhi in una posa diversa da quella della tristezza. Ludovic ha cinque...

Le ricostruzioni   Sei inaccessibile, adesso. Sei come un personaggio di Perec. Ma tu non dormi. Tu resti sveglio e ricordi e rimetti in fila – ci provi – tutto, ricostruisci tutto ciò che è distrutto. Ti ricordi di Dario, Dario ‘Rutto’, lo ricostruisci: adesso è un nerd...

Liberate la vostra mente dall'idea del meritare, e allora comincerete a essere capaci di pensare. Ursula Le Guin Il regno mondano di Shiva visto da Anarres (ovvero, come la fantascienza mi ha aiutata a capire l'India)   Piantato in mezzo a una campagna piatta, fra la polvere e la sterpaglia cotta...

Momenti di non essere di Viola Di Grado   In questo istante, sul divano, mentre la primavera si oppone tenacemente alla pandemia e sul mio salotto si abbattono sciami di risate infantili (le loro teste si sporgono da qualche finestra: questo possono fare adesso le teste, sporgersi, per...

La mia prima sigaretta mi ha dato voglia di piangere. Per un attimo mi sono vista bambina, dietro la schiena di mia mamma: provo a stringerle il braccio appena sopra il gomito, lei lo solleva bruscamente nell’aria per rifiutare il mio contatto; intanto parla con...

  Il richiamo del mare è il ricordo di te, in piedi a un passo dal lampione nella sera in cui mi dicesti che lui era tornato. Lasciavi l’isola, lasciavi me. Devo andare, mi hai detto a bassa voce, lui mi ama. Ti vedo ancora mentre...

Il campo di Moka Ananke Camminare nei campi col cane. Farsi trascinare, slegarlo, vederlo correre felice. Farti trascinare, slegarti, sedere per terra e accendere una sigaretta. Chiudere gli occhi. Che rimangono sempre aperti. Perché c'è da guardare il cane. Richiamarlo ogni tanto. Aspettare che ritorni accanto. "vai, vai sono qui" La luce sta cambiando. Le ore...

Lascia lo specchio Un clic alla videocamera, qualche secondo di sguardo smarrito, interrogativo (ci siete? ci sono?), provi a scioglierti, ti imponi disinvoltura, prendi l’abbrivio e, sorridendo prima timidamente, poi con tepore crescente nell’illusione di un ampio pubblico, come di bambino che giochi a far la...

Mia madre esiste di profilo – una nube permanentata nera da cui sfugge qualche cirro rarefatto e isolato tra nuca e fronte, la perla grande che fa scomparire il lobo dell’orecchio e, subito sotto, il tendine del collo che si allunga fino a una camicia...