A porte spalancate: poesie di Franca Alaimo

A porte spalancate: poesie di Franca Alaimo

a cura di Nino Cangemi e Ivana Margarese

Immagini di Valeria Di Ponio

 

La lunga militanza poetica e la copiosa produzione (più di venti sillogi) per certi aspetti di variegata ispirazione potrebbero disorientare. Chi è Franca Alaimo? La poetessa che con crudezza denuncia lo stupro in versi d’intonazione “femminista” e che richiamano le sue giovanili frequentazioni dell”Antigruppo” palermitano con le sue istanze antisistema, o quella che trova un momento di pacificazione nell’esplorazione botanica, attratta dalle filosofie del mondo orientale (Samậdi, Bastogi, 2000) e dall’Haiku (Sorsi, La Recerche, 2010)? Una sensitiva capace d’immedesimarsi nei tormenti esistenziali della poetessa argentina Alejandra Pizanick morta suicida nel ’72 (Alejandra es aquì, Editorialdeloimposibile, 2010), o una donna rapita dal demone della poesia che colora in versi la sua quotidianità e quella della gente che le gira accanto negli angoli anonimi della città (Traslochi, LietoColle, 2016) ? E come si conciliano la tensione religiosa presente in molte raccolte con la carica erotica espressa anche e non soltanto in quella sorta di diario lirico dell’educazione sentimentale che è sacro cuore (Giuliano Ladolfi, 2018), e inoltre – soffermandoci sugli aspetti formali – la ricerca linguistica di Corpo Musico con la versificazione aliena da sperimentalismi della maggior parte delle sue sillogi?
Un’attenta lettura della poesia di Franca Alaimo, tuttavia, autorizza a tentare di ridurre a unità le sue diverse anime e a trovare – o a illuderci di trovare – le coordinate della sua ispirazione e della sua cifra stilistica.
Il primo tratto che rivela Franca Alaimo è la non comune capacità comunicativa. La sua è una poesia abbastanza intellegibile, apparentemente immediata. L’Alaimo scrive per se stessa e per gli altri: per il bisogno di manifestare i suoi sentimenti donando ai lettori un universo interiore traboccante di sensibilità; e anche quando la sua anima è aggredita dal groviglio di contraddizioni e da percezioni sfumate, lei sa denudarla in versi sorprendentemente limpidi. Poetessa colta come poche, l’Alaimo non fa sfoggio della sua erudizione e anzi riesce a camuffarla. La sua ricerca lessicale e metrica, per quanto costante e sofferta (come è sofferta in ogni poeta non improvvisato), è volta alla semplicità espressiva nell’armonia di una musicalità che avvolge nell’insieme le sue composizioni senza insistenza per rime, assonanze, consonanze (comunque presenti, soprattutto all’interno dei versi) e con la predilezione per il verso libero.
In Alaimo, a differenza di tanti poeti contemporanei, è assente ogni tentazione cerebrale: la sua poesia è un effluvio – temperato dal rigore del controllo estetico – di sentimenti. Non v’è posto per le elucubrazioni mentali. Sebbene lacerata da interrogativi e tensioni esistenziali, l’Alaimo li sublima nella poesia annullando nel suo lirismo puro ogni razionalismo filosofico, in ciò aderendo ai dettami dell’estetica crociana. Né ciò è contraddetto dal gusto per l’osservazione della quotidianità – più frequente nelle sue ultime raccolte – esaltata sempre, o quasi sempre, da accenti lirici.
L’eros, inteso in senso lato come carica vitale e sete di conoscenza oltre che come pulsione sessuale, è un altro tratto distintivo della sua poesia; e all’eros si coniuga un anelito religioso, sincero quanto profondo, che attraversa quasi tutte le sue sillogi e che si di dispiega anche nella contemplazione rapita della natura.
Chi conosce Franca Alaimo – autrice sui generis e originalissima nel panorama attuale, saldamente legata alla tradizione del ‘900 ma anche alla contemporaneità – sa due cose: che la poesia (non passa un giorno senza che legga e scriva versi) è il nutrimento del suo spirito semplice e libero; che i suoi versi sono lo specchio della sua purezza.

di Nino Cangemi

 

 

A porte spalancate
Una figlia cattiva senza radici,
una madre di vento e di fumo,
una moglie di carta e di luna:
così dicevano, però tutti entrarono
i padri, le madri, il figlio, lo sposo.
Mi abitarono un poco, mi derubarono
mi mordicchiarono il cuore
e poi mi abbandonarono
lasciando più sassi che carezze.
Ma che lungo spavento
è stata la storia dei miei sentimenti.
Però quante emozioni,
quanti ricordi e che bellissime rose
sono nate da questo roveto.
Adesso sono stanca, sola e piena di anni,
Tuttavia sto ancora sulla soglia di casa.
Aspetto.
Aspetto.
(da Elogi, 2018)

 

 

Intorno al tavolo quadrato
c’è sempre da svuotare qualche baccello.
Fave e piselli tintinnano
nella ciotola smaltata
e a poco a poco dal fondo
si alza un mucchietto verde
ed io penso a quella tua maglietta
che sapeva dell’aroma di mentolo
delle tue sigarette
e alle tue carezze appassionate
che mi hanno sgusciato
il corpo ancora intatto.
(da sacro cuore, 2020)

 

Allenamenti
Mi alleno a diminuirmi,
a farmi poca
più del poco che sono.
Così, quando lei verrà,
non troverà che radici svigorite.
Avrò al posto del cuore,
in mezzo al petto,
un tatuaggio d’oro,
friabile come polvere che svola
da un’ala di farfalla

(inedito)

Biografia

Franca Alaimo esordisce come poeta nel 1991 con Impossibile luna, a cui seguiranno altre diciotto sillogi, le più recenti delle quali sono: Sempre di te amorosa LietoColle Ed.; Traslochi, LietoColle Ed.; Elogi, Ladolfi Ed.; sacro cuore, Ladolfi Ed.; Oltre il bordo, Macabor Ed. Sul sito La Recherche ha pubblicato quattro e-book (tre sillogi poetiche ed un epistolario). È presente in molte antologie (Newton Compton, LietoColle, Aragno, l’Arca Felice, etc..) e riviste (tra le quali, Poesia di Crocetti, Atelier, Italian Poetry Review, Il Portolano, etc…) e storie della letteratura contemporanea, tra le quali Insulari. Romanzo della letteratura siciliana, curato da S. Lanuzza (Stampa Alternativa, 2009). Nel 2018 ha curato per l’editore Ladolfi, insieme a Antonio Melillo, l’antologia L’eros e il corpo. La sua prima antologia è uscita sul sito on-line Bomba Carta, gestito da Liliana Porro e Elio Andriuoli nel 2017. Nel 2020 l’editrice Macabor le ha dedicato una monografia antologica nella collana “Italia insulare. I poeti”. È autrice di tre romanzi: L’uovo dell’incoronazione, Ed. Serarcangeli,2001;Vite Ordinarie, Ladolfi Ed., 2019 e La gondola dei folli, edito nel 2020 da Spazio Cultura.

Nino Cangemi è dirigente alla Regione Siciliana, collabora con le pagine culturali del Giornale di Sicilia. Ha pubblicato, oltre a manuali divulgativi per la Regione, Comunicazione pubblica e burocrazia con Antonio La Spina (Franco Angeli, 2009), i saggi umoristici Siculospremuta (D.Flaccovio, 2011) e Beddamatri Palermo! (Di Girolamo, 2013), i saggi biografici D’amore in Sicilia (D.Flaccovio, 2015) e Miseria e nobiltà in Sicilia (Navarra,2019), le sillogi di poesie I soliloqui del passista (Zona, 2009) e Il bacio delle formiche (LietoColle, 2014).

No Comments

Post A Comment