Sei caduto nella luce dell’estate del mondo. Davide Cortese ricorda Gabriele Galloni.

Sei caduto nella luce dell’estate del mondo.

Davide Cortese ricorda Gabriele Galloni.

Immagini di Valeria Di Ponio

a cura di Ivana Margarese

 

Il nome Gabriele Galloni, che ha per me sempre più un’aura di mistero ed eternità, l’ho sentito per la prima volta dalla bocca dell’amica Ilaria Palomba. Ci trovavamo al Pigneto, a un evento letterario. Era la fine di settembre del 2017. “È un bravissimo poeta”, mi ha detto Ilaria, “devi conoscerlo”. Pochi giorni dopo, il 7 ottobre, ho partecipato alla presentazione di “Slittamenti”, la prima raccolta di poesie di Gabriele. L’ho conosciuto in quell’occasione, a Trastevere, al “Lettere caffè”, dove, a circondarlo con il loro affetto e la loro stima, c’erano Antonio Veneziani, Fernando Acitelli, Antonella Rizzo, Ignazio Gori e la stessa Ilaria Palomba, che presentava al pubblico la sua silloge “Mancanza”. Gabriele mi è stato subito simpatico e i suoi versi mi sono sembrati prodigiosamente inconciliabili con la sua giovanissima età. È stato Gabriele stesso, in seguito, a inviarmi il pdf di “In che luce cadranno”, testo sconvolgente e prezioso che ho subito adorato, e che ha trasformato Gabriele, ai miei occhi, in un mito vivente, in un “eletto”, come ho avuto modo di dirgli, commuovendolo. Siamo diventati amici. Oltre alla poesia ci univano l’amore per l’India, per “Altre voci altre stanze” di Capote, l’amore per Springsteen e Dylan Dog. Ci siamo scambiati poesie, canzoni, film e messaggi vocali che in questi giorni ho ascoltato e riascoltato, dal primo all’ultimo, stupendomi di quanto ancora sia viva la sua voce. Nel 2018, prima che Gabriele partisse per Bologna per studiare, abbiamo organizzato insieme un nostro reading poetico, intitolato evocativamente “Prima di andar via”. Al caffè letterario Mangiaparole, l’11 dicembre, ci siamo alternati nella lettura dei nostri versi e abbiamo condiviso con il pubblico l’ascolto di una canzone per noi rappresentativa. Gabriele aveva scelto “This love will last” di Chris Isaak e io “Colorblind” dei Counting Crows. È stato un momento denso di emozione e oggi costituisce per me un ricordo preziosissimo e un debito di gratitudine col destino, per aver potuto condividere con un ragazzo straordinario come Gabriele un breve tratto del mio cammino. Il 22 marzo di quest’anno avrei dovuto moderare un incontro con Gabriele e Mattia Tarantino (ancora una volta al Mangiaparole), ma tutto è sfumato a causa del Covid-19 e ora non ci sarà più modo di rimediare. Avevo coinvolto Gabriele nel progetto “Corpo elettrico – Un programma di poesia italiana contemporanea per assistente vocale”che curo insieme a Francesca Fini che lo ha ideato. Il suo podcast non è ancora uscito. Lui non potrà nemmeno sentirlo. Tante cose sono rimaste incompiute, sospese, non dette. La dipartita di un amico ti scaglia dentro un vuoto doloroso. Il senso della vita è improvvisamente ghigliottinato e la presenza dell’amico, divenuta impossibile, appare la sola presenza necessaria. Quella presenza è ora assenza: una parola tremenda che si è condannati a sillabare per l’eternità.

 

Me ne vado; ma tu sei lontananza
che ritorna. L’eternità felice
del tuo viso indagato controluce –
dalla Magliana vecchia alla mia stanza.

(da Slittamenti)

Pro verbis #4

E saremo l’Immagine dell’uomo.
Non la creatura breve, ma la traccia.

*
I morti tentano di consolarci
ma il loro tentativo è incomprensibile.
Sono i lapsus, gli inciampi, l’indicibile
della conversazione. Sanno amarci

con una mano – e l’altra all’Invisibile.

*
I ragazzi alla spiaggia di Focene
insieme incontro all’onda sonnolenta
che ritornando bagna loro il fianco
adolescente. È questa vita, lenta,
la sua illusione qui della durata
eterna. Quando ciò che resta è il bianco
della parete a fine di giornata,
il mese placido, tempo che viene,
i ragazzi alla spiaggia di Focene.

 

Immagini

Valeria Di Ponio, artista torinese, ha dialogato con il testo del poeta Davide Cortese per l’amico Gabriele Galloni e con le poesie di quest’ultimo. Ho chiesto a Valeria di parlarmi della sua arte per creare uno spazio a più voci:” Sto lavorando a cose piccolissime, attimi o respiri da tempo. Le mie figure sono dissonanti rispetto al resto del mondo, la loro fragilità è quella dei fiori, ma
è una forza poetica e innata, una resistenza naturale a ciò che accade intorno ad esse che non può cambiare il loro fiorire.
Ho capito continuando a lavorare che il mio percorso divenuto sempre più a pane e acqua è l’unico modo possibile per me per poter fermare questi piccoli momenti e dilatarli. (Queste parole hanno dato forma a ciò che faccio la scorsa primavera leggendo un saggio su Emily Dickinson. L’autrice parlava esattamente di questo riferendosi al lavoro di Emily osservandolo dalla sua piccola finestra sul mondo: cosa vedeva dalla sua stanza. )
Un solo colore, molta acqua, una sola matita o penna.
La musica e la poesia, che per me sono la stessa cosa, mi hanno aiutata a vedere questo cammino.
Se poche cose, suoni, possono tanto, allora anche le mie piccole figure potranno tanto.
Il cammino è lungo, ho da imparare tantissimo ancora e ciò che spero è di arrivare a potermi esprimere solo in linee lucenti e sinuose.
La mia stella polare è questa .

Biografia

Davide Cortese è nato nell’isola di Lipari nel 1974  e vive a Roma. Si è laureato in Lettere moderne all’Università degli Studi di Messina con una tesi sulle “Figure meravigliose nelle credenze popolari eoliane”. Nel 1998 ha pubblicato la sua prima silloge poetica, titolata “ES” (Edizioni EDAS), alla quale sono seguite le sillogi: “Babylon Guest House” (Libroitaliano),”Storie del bimbo ciliegia” (Autoproduzione), “ANUDA” (Edizioni LaRecherche.it),“OSSARIO”(Arduino Sacco Editore), “MADREPERLA”(LietoColle),“Lettere da Eldorado”(Progetto Cultura) e “DARKANA”(LietoColle). I suoi versi sono inclusi in numerose antologie e riviste cartacee e on-line, tra cui “Poeti e Poesia” e “I fiori del male”. Le poesie di Davide Cortese  nel 2004 sono state protagonistedel “Poetry Arcade” di Post Alley, a Seattle. Il poeta eoliano, che nel 2015 ha ricevuto in Campidoglio il Premio Internazionale “Don Luigi Di Liegro” per la Poesia, è anche autore  di due raccolte  di racconti: “Ikebana degli attimi”, “NUOVA OZ”, del romanzo “Tattoo Motel” e di un cortometraggio, “Mahara”, che è stato premiato dal Maestro Ettore Scola alla prima edizione di EOLIE IN VIDEO nel 2004 e all’Esca Montage Film Festival nel 2013.

(La fotografia di Davide Cortese e Gabriele Galloni è di Arianna Vartolo).

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