I baci di Poseidone

I baci di Poseidone

racconto inedito di Tiziana Menegazzo

 

Era un tardo pomeriggio estivo come tanti, in quel lembo di terra curva che abbraccia il mar Jonio: l’aria appiccicosa sapeva di resina di pino, il cielo scottava ancora di un tremore panico impigrito da troppo respiro. Oleandri impenitenti facevano la guardia ad una casa bianca arrotolata attorno ad una pineta poco domestica. Agavi sinuose e gerani rossi tutt’intorno.
Una scia di acqua che scivolava via da un annaffiatoio faceva compagnia ai miei pensieri, tra il tufo e l’erba.

Poseidone: un’ossessione…
Sempre con me. Ti vedevo tutti i giorni quando scavalcavo le ultime dune e tu riempivi di blu il mio orizzonte, da un occhio all’altro e ritorno.
Prima di vederti ti sentivo, suoni ritmici e sale…
Qualcosa che non si può dire tanto è grande, che rimane tra la gola e il cuore.
Dove sei? Perché non ti fai vedere? Come faccio a riconoscerti se non hai una forma? Come incontrarti?
Così pensavo anche quel pomeriggio afoso. Sì, è vero, c’è il tridente, ma quello è uno specchietto per le allodole; c’era sicuramente dell’altro… Ma cosa? Cosa? Qual è il tuo segreto?
Improvvisamente la decisione: ti vengo a cercare. Nemmeno per un secondo pensai di non riuscirci. Tutto era possibile sotto quel cielo croccante. Via, allora, correre subito da te, nel tuo blu, senza pensare a nient’altro. Per far prima decisi di passare dai giardini delle case. Iniziai con quello vicino alla mia, era facile passare tra le inferriate di separazione o scavalcare muretti. Pini, piante grasse, terra rossa, piante grasse intriganti, gelsomini fuorvianti, gerani, tanti gerani rosa e rossi, a volte ulivi. Conoscevo bene la direzione: tutta via Oceano in Tempesta fino in fondo, poi un ultimo salto, la lingua grigia della litoranea, altro muretto, le dune e tu laggiù, sconfinato e profumato. Nessun altro pensiero che il desiderio. Tutto di un fiato senza fermarmi mai fino al blu.
Fino a tutto quel blu che mi faceva girare la testa e quel profumo, quel profumo che hai solo tu; iodio, avrei saputo, molto più tardi. Eccomi, sono arrivata… Lo so che mi vedi
Ti prego, vieni a prendermi e portami con te…
Per favore fatti riconoscere Poseidone, sono qua per te… Solo per te, perché mi fai questo? Portami via con te, là sotto dove il blu entra nei polmoni e ti riempie tutta, dove il silenzio diventa solido, dove contano solo gli occhi … Dove le Sirene e i delfini ti ballano intorno dove il rosso dei coralli gioca col frusciare delle alghe. Tonni, meduse, calamari, granchi….tutti ti conoscono. Tutti tranne me. Ti sogno tutte le notti…. Mi mancano le parole e gli occhi si riempiono di lacrime …perché non vuoi incontrarmi? Perché mi lasci in balia di questo andirivieni liquido e indifferente? Intrappolata da emozioni contrastanti, respiravo il tuo odore e sentivo la tua presenza sulla pelle, ma non sapevo darti una forma…. non mi volevi….
Poi capii…quando la tristezza ormai mi aveva presa in ostaggio, allora capii. Fu un lampo. Mi tolsi i vestiti e andai incontro al blu danzerino. Gli andai dentro e camminai fino a quando riuscii a toccare con i piedi la sabbia, poi mi lasciai andare senza peso, tra l’azzurro del cielo e tutto quel blu. Allora ti cercai sotto l’acqua ,nuotando accanto a piccoli gruppi di pesci argentati che certo loro ti conoscevano, i fortunati.
Quando riemersi per respirare capii: mi stavi baciando, il sale sulle labbra erano i tuoi baci. Era quello il tuo segreto: sale sciolto nell’acqua che ti rimane appiccicato sulle labbra e sulla pelle. Baci infiniti, tutti per me. Eri ovunque. Era questo il segreto: il non avere forma che diventa possibilità. Esperienza che diventa sogno. Posso sentirti mordicchiandomi le labbra salate… baciami ancora Poseidone mio ancora fino a togliermi il respiro
Avevo 5 anni e da allora è sempre stato così: entrare nel mare significa andare incontro ai suoi baci infiniti che diventano sale sulle labbra .
Vennero a prendermi, la preoccupazione deformava i loro volti
mi ritrovarono là dentro tutto quel blu che tornava sempre su se stesso, piangevo di felicità.. lo avevo trovato, lo avevo incontrato, lo avevo riconosciuto, un po’ padre e un po’ madre, mi aveva rivelato il suo segreto e potevo trovarlo quando volevo
non dissi una parola quando fui costretta a lasciarlo
domani, domani ci ritroveremo
ora che lo so
ora che ho capito
ora che è per sempre il nostro segreto… I tuoi baci per me.

 

 

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