Piove. Breviario di sventure esistenziali

Piove. Breviario di sventure esistenziali

di Alessandro Locatelli

Illustrazioni di Monica Rubino

(tratto dall’opera omonima gentilmente concessa dall’editore il Palindromo nella collana Kallispéra)

Piove perché, per motivi che sarebbe troppo lungo e complicato star qui a spiegare, mi trovo completamente nudo, all’aperto, e mi toccherà rimanerci ancora per un bel pezzo, temo. Forse tutta la notte.

Piove perché io sono solubile nell’acqua.

Piove perché sono un portiere di calcio e con la pioggia è più facile che la sfera, viscida, sfugga alla presa. Senza contare i rimbalzi irregolari, le traiettorie imprevedibili.

Piove perché da bambino, tutte le volte che pioveva, mi costringevano a rimanere a casa. Bastavano quattro gocce.

Piove perché a me non piace, uffa.

Piove perché così la ragazza che abita nel palazzo di fronte oggi non si affaccerà, carina e sorridente, come tutte le mattine.

Piove perché mi trovo in aperta campagna e, fino a qualche minuto fa, stavo dipingendo un acquerello. E mi stava venendo bellissimo, bellissimo.

Piove perché il mio ex fidanzato, che adesso ovviamente odio a morte, possiede un negozio dove vende, soprattutto, ombrelli.

Piove, a dirotto, perché sono una famosa popstar e stasera dovrei esibirmi in uno stadio strapieno, nel concerto che segnerà – segnerebbe – il mio clamoroso ritorno in pubblico, dopo anni di misterioso silenzio concertistico e discografico.

 

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